Prima Parte (Castellammare di Stabia
– Marina di Camerota)
Nonostante le
corse contro il tempo e l’organizzazione da perfezionare
un poco come in tutte le cose che si realizzano la prima
volta, alla fine la regata è partita e secondo me….
anche alla grande! Devo dire che tutto ciò è stato possibile grazie alla
caparbietà del presidente dell’Associazione che ha
portato avanti questo progetto con una determinazione
impressionante. Inizialmente pochi hanno creduto nella
possibilità di realizzare questa regata, considerata un
progetto del quale si parla, ma poi non se ne fa nulla.
In effetti sono state affrontate difficoltà a 360°, ma,
come dicevo prima, grazie alla tenacia di un pugno di
persone e l’aiuto di un gruppo di amici, che lo stesso
presidente dell’Associazione ringrazierà ufficialmente e
personalmente in seguito…. eccoci qui, tutti pronti a
partire, mentre qualcuno già si organizza una saporita
insalata di pomodori e basilico. Ospitati dal “Marina di
Stabia”, dove fervono i lavori di completamento,
abbiamo sistemato barche, gazebi e quant’altro prima
della partenza. Entrando in questa struttura, noi, tra i
primi fortunati, abbiamo avuto modo di renderci conto di
quale meraviglia stia nascendo a cavallo tra le due
cittadine di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.
E’ intervenuto in rappresentanza un dirigente del
Marina, che dopo un breve discorso è stato salutato
con un caloroso applauso dai partecipanti alla regata. |
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C’era anche qualche esponente del “Parco Naturale di Punta
Campanella” che ha offerto ai partecipanti delle
graziose sacche sponsorizzate. Un grande tabellone
faceva bella mostra di alcune delle Torri Saracene
dislocate lungo la nostra costa in area protetta. Questo
progetto storico-culturale di rivalutazione e tutela
delle Torri ben si sposa con quello della “Regata delle
Torri Saracene”, che vuole invece mettere in evidenza
attraverso questi percorsi in mare, le regate appunto,
la bellezza di queste strutture, affinché non se ne
perda memoria, raccogliendo inoltre leggende, immagini,
testi, racconti e quant’altro, da chiunque sia
interessato a collaborare.
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Ma torniamo alla nostra regata. Come dicevo prima, tra
insalate già pronte e marinai scalpitanti pronti a contendersi il traguardo
in una corsa lunghissima tra giorno e notte, ci vengono consegnati dei
cartoni di pasta gentilmente offerti da uno dei nostri sponsor; l’antico
“Pastificio Garofalo” di Gragnano. Cartoni che vengono presi letteralmente
d’assalto dai partecipanti alla regata, conoscendone questi ultimi già da
tempo, l’ottima qualità e sopratutto i famosi spaghetti quadrati che, appena
arrivati a destinazione, non si è perso tempo a strapazzare in una padella
condita di pomodoro fresco aglio olio basilico sale e peperoncino.
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Ma non finisce qui. L’entusiasmo cresce ancora quando, da
uno dei piccoli gazebi disposti sul molo, come da un cilindro magico,
vengono fuori dei magnifici cartoni di vino, che qualcuno già si tiene ben
stretto avendo avuto la possibilità di assaggiare tempo prima. Questo vino,
infatti, proveniente da una splendida tenuta dislocata alle falde del
Vesuvio nasce da uve di vitigni selezionati e certificati. Curato nei
minimi particolari merita tutte le attenzioni dei buongustai.
Chiunque volesse approfondire la conoscenza di questi
prodotti, troverà il proprietario dell’azienda, anch’essa presente tra i
links del nostro sito, sempre entusiasta e disponibile a mostrare e spiegare
nei minimi particolari, tutte le caratteristiche dei suoi vini, prodotti con
sacrificio e tanta amorevole cura.
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E passiamo all’acqua. Qui devo fare un ringraziamento
particolare al sig. Dello Ioio, al sig. Franco e Dino
Pecoraro che non solo hanno fornito l’acqua agli
equipaggi di tutte le imbarcazioni partecipanti alla
regata; acqua peraltro già molto nota, proveniente
da una delle storiche 28 sorgenti della nostra bella
città di Castellammare di Stabia, denominata appunto
“Città delle Acque”, ma ci hanno consentito di apporre
in un angolo dell’etichetta il logo della regata. Ciò ha
dato ulteriore visibilità alla nostra manifestazione
avendo l’azienda commercializzato tra maggio e giugno
sostanziose partite di acqua. Grazie di cuore anche a
voi e....vento in poppa ! |
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A questo punto foto ricordo, che troverete nella sezione
immagini del nostro sito, saluti, preparativi per la partenza
e….viaaaa!
Le imbarcazioni non tantissime come in tutte le regate
impegnative, ma destinate a crescere nelle successive edizioni, perché già
ci hanno telefonato alcuni “pentiti”, prendono il largo tutte con grinta e
determinazione, pur sapendo di affrontare circa 20 ore di navigazione di cui
sei durante la notte nel bel mezzo del golfo di Salerno. Nessuno vuole
essere secondo a nessuno, bordi, tattiche, incroci, tutti…. come tanti pazzi
scatenati, felici di affrontare l’avventura. Al largo di Capri, “Milly”
un’agguerrita imbarcazione partecipante alla regata, purtroppo si ritira per
rottura della penna della randa.
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E’ in testa “Brontolo” , Benetteau 32 del Circolo Velico
Stabia, tallonato dall’este 24 “On Michè” della Lega Navale
delegazione di Vico Equense, e lo stag 32 Mahatma della Lega Navale di
Sorrento, inseguiti da tutte le altre imbarcazioni.
Qualche miglio prima delle bocche di Capri dopo un bordo
lunghissimo sopraggiunge “Flyng Tea Pot” 46’ della Lega Navale di
Castellammare di Stabia che sorprendendo tutti sorpassa e si allontana.
Sopraggiunge anche “On Michè” che issato il Gennaker va via seguendo una
rotta un po’ esterna, forse condizionato dalla vela di prua, rispetto alla
direttrice più breve, poi “Cocca”, “My Dreams”, “Lisa” tutti in fila
indiana armati dei loro coloratissimi Spinnaker.
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“Brontolo” non si arrende, si mantiene sulla sinistra
marcato strettamente da “Mahatma” (nella foto) che non lo molla. Abbiamo
appena iniziato la traversata del Golfo di Salerno e siamo tutti un po’
incantati dallo scenario che ci circonda. Man mano il sole inizia la sua
parabola discendente il cielo ed il mare si vestono di colori spettacolari.
C’è silenzio sulla nostra imbarcazione, ognuno avvolto dai
suoi pensieri, dai suoi sentimenti, dalla sua sensibilità verso questo
spettacolo paradisiaco che la natura generosamente ci sta offrendo.
E’ tutto straordinario, irreale, sublime.
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Ma, come in tutti i sogni, c’è qualcuno che all’improvviso
ti scuote riportandoti alla realtà…..io avrei un po’ di
fame e voi ?…, detto fatto. Dalla cambusa escono salami,
formaggi, bottiglie di vino, pomodori, dolci
caffè..insomma di tutto di più.
Dopo una lunga pausa di “rifocillamento” però scende la
notte. E’ buio, e bisogna concentrarsi, si perdono le luci delle altre
imbarcazioni all’orizzonte e oltre che l’impegno di mantenere in notturna
l’imbarcazione sotto Spinnaker, c’è anche da fare molta attenzione ad
eventuali navi che possono incrociare sulla propria rotta, strambate, cadute
in acqua o peggio.
Fortunatamente non navighiamo nel buio completo, siamo
illuminati da una luna quasi piena che è sorta proprio in direzione della
nostra prua ed emana una luce così chiara e intensa, che attraverso la
sottile vela di prua crea un effetto indescrivibile.
Continuiamo a navigare caparbiamente seguendo la nostra
rotta intorno ai 125° decisi ad accostare ulteriormente dopo le secche di
Punta Licosa per prendere prima degli altri la termica che viene da terra.
Ci accorgiamo però che lo hanno capito anche le altre imbarcazioni che si
erano allontanate, perché dopo un pò vediamo le loro luci puntare tutte a
terra.
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Verso Acciaroli, ci sorpassa “Mahatma”, ma siamo anche
inseguiti da un’altra imbarcazione. Iniziamo una veloce bolina notturna
(sensazione stupenda) verso il faro di Capo Palinuro, sempre tallonati da
questa imbarcazione che non ci molla, non sappiamo chi è fino a quando gli
diamo acqua per farlo passare.
E il 34 piedi “Lisa” del nostro amico Antonio con il quale
ci salutiamo cordialmente. Subito dopo però, iniziamo un ingaggio
all’ultimo metro che durerà fino a Marina di Camerota. La luna, intanto, di
un colore rosso splendente, cala da un lato mentre sorge l’alba dall’altro.
La lotta tra “Brontolo e “Lisa” continua serratamene; dopo circa due ore di
bordi e virate la spunta “Brontolo” che taglia il traguardo circa venti
minuti prima davanti a “Lisa”.
Nel porto troviamo Federico, il marinaio più giovane
dell’equipaggio di Flyng Tea Pot, che ci aggiorna del loro ritiro per calma
di vento. Ancora dell’imbarcazione “On Michè” della quale non si hanno
ancora notizie ma che arriverà poco più tardi tranquillizzandoci tutti.
Anche questa imbarcazione in ritardo per assenza di vento.
Ci rendiamo conto di essere secondi classificati in reale
dopo “Mahatma” in attesa dei compensi. Ma, a questo punto, la classifica
diventa relativa, siamo semplicemente felici che tutti siano arrivati sani e
salvi. Anche se sfiniti e con la testa che continua a ondeggiare dopo tante
ore di navigazione, ci dirigiamo a terra dove siamo accolti
dall’organizzazione di Marina di Camerota; cornetti caldi, caffè e latte.
Tessere agli equipaggi delle imbarcazioni per poter utilizzare gratuitamente
i servizi a terra (bagni e docce), e quelli sui pontili, (elettricità,
acqua, ormeggi e assistenza). Tutto alla perfezione; siamo contenti !
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Fatte le dovute cure alle nostre imbarcazioni crolliamo
dalla stanchezza; ma dopo qualche ora di sonno…c’è qualcosa che ci stuzzica
le narici…ma sì, questo è un profumino di cucinato, e…. viene da Flyng Tea
Pot.
Sì, sì…non c’è dubbio, questo è Massimo (zio Max per gli
amici), che sta preparando da mangiare per tutti.
Pochi minuti e siamo tutti a bordo di “Flyng Tea Pot” in
allegria tra spaghetti, alici marinate , insalate di pomodoro, formaggi,
salami, dolci ottimo vino e stupenda compagnia. Cosa dire di più…come in
tutti i migliori racconti non poteva terminare che in questo modo….il
migliore dei modi.
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Cari amici, inviatemi le foto più belle che avete scattato
all’indirizzo maud48@libero.it
ne faremo alla fine un unico CD che distribuiremo a tutti i partecipanti in
ricordo di queste meravigliose giornate….
Ciao a tutti…e alla prossima puntata.
Inviate all’indirizzo di cui sopra la vostre
considerazioni, impressioni, o quant’altro avete voglia di esprimere.
Ci aiuterà a migliorarci in futuro.
Grazie
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Volevo infine fare un ringraziamento particolare, solo per
sottolinearne l’estrema importanza, agli armatori delle due imbarcazioni che
vedete sotto, i quali, discretamente, hanno seguito i regatanti lungo tutto
il percorso, pronti ad intervenire in caso di necessità.
Grazie di cuore a tutti voi. |
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Mario Martinelli |